Vita enim mortuorum in memoria est posita vivorum
La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi
(Marco Tullio Cicerone, Filippiche)
Un momento di passaggio a un’altra vita, a un altro mondo, a volte migliore. Così molte culture e religioni provano ad esorcizzare la morte. Un mondo inaccessibile ai vivi, che tuttavia cercano di entrarvi in contatto, anche solamente attraverso il ricordo di chi non c’è più.
Una volta l’anno però, una porticina si apre e le anime dei defunti tornano per ringraziare i loro cari degli omaggi offerti: accade nel Giorno dei Morti quando fiori, candele, cibi e bevande adornano le tombe e gli altari. Colori, profumi, musica e travestimenti provano a smorzare un sentimento di dolore, di mancanza e la paura di un destino comune.
Dal 20 ottobre al 2 novembre celebriamo i defunti attraverso un percorso tra culture diverse, in cui religione, mito e credenze popolari si mescolano e si contaminano per dare vita a un universo cupo e divertente al tempo stesso, per ricordare chi abbiamo amato con un’allegra nostalgia.
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